L'isola Palmaria è posta di fronte al borgo di Portovenere, dal quale è separata da uno stretto braccio di mare detto Le bocche. Il suo territorio fa parte del comune di Portovenere.
Dal 1997 l'isola Palmaria, insieme alle altre isole Tino e del Tinetto, Portovenere e le Cinque Terre, è stata inserita tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. I sentieri all'interno dell'isola sono principalmente due: uno agevole lungo la strada principale asfaltata; l' altro, più faticoso, lungo sentieri sterrati che offrono la possibilità di ammirare panorami unici.
Percoso n. 1: Dalla località Terrizzo, attraverso la strada asfaltata, immersa tra boschi di lecci, di pini marittimi e di altre piante tipiche della macchia mediterranea, si raggiunge il cuore dell’isola dove si trova il forte Cavour.
Percorso n. 2: Dal Terrizzo, dirigendosi verso destra ci si inoltra nell'ampia via Schenello; da qui sono visibili gli allevamenti di muscoli con la caratteristica coltivazione su paletti di legno. Alla destra di vecchi treggi inizia il sentiero vero e proprio indicato da un segno rosso. Dietro una recintazione si nota un tetto della Torre Umberto I, ex carcere dove si sta allestendo un museo.
A sinistra si può ammirare la Torre Scola, una fortificazione costruita dai Genovesi nel 1606. Percorrendo il sentiero verso Sud, lungo Cala dello Schenello e Cala della Fornace, il turista ha la possibilità di ammirare la scogliera che degrada verso il mare in ampi terrazzamenti e la rigogliosa macchia mediterranea che diffonde i profumi del corbezzolo, del mirto, della ginestra, dell’acacia.
Nell'insenatura del Terrizzo, nel versante nord dell'isola, la zona più riparata dai venti, si trovano alcuni stabilimenti balneari. A sud dell'isola si trovano un susseguirsi di insenature, sporgenze e brevi spiaggette di ciottoli, sabbia e frammenti di roccia friabile. Il turista, superato il capo dell'isola, si trova nella parte ovest della Palmaria, sullo strapiombo di una parete rocciosa a picco sul mare, dove il moto continuo delle onde ha inciso profonde grotte. E' questa la zona più selvaggia e suggestiva, dove le uniche voci sono il muggito delle onde, il soffio del vento e il grido dei gabbiani.
Attualmente è possibile raggiungere l'isola con imbarcazioni private oppure, nei mesi estivi, con traghetti che la collegano a Portovenere, Lerici e La Spezia.
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